Con la mia classe siamo arrivati quasi alla fine del libro di Luigi Garlando “Per questo mi chiamo Giovanni” ed è un libro veramente importante ed educativo.
Parla di Giovanni Falcone, giudice di altri tempi, che passa la sua vita a combattere la mafia. Addirittura, il palermitano, inizia dalla nascita, venendo al mondo con i pugni chiusi, in segno di forza, ma non di violenza, infatti accanto c’ era una colomba bianca, tutto questo vuole dire che lui combatterà per la libertà e la giustizia. Il libro, però, è raccontato da un papà, in occasione del 10° compleanno del figlio, lo porta in giro per Palermo facendogli vedere tutte le tappe del lungo cammino di Giovanni. Lo porta al tribunale, al mare e poi ad un bar, dove ha inizio tutta la vicenda. Il padre tira fuori un carciofo dalla borsa, e spiega al festeggiato che cosa è la mafia. Dice che la mafia e tutto il carciofo ed ogni foglia è una famiglia mafiosa, gli dice che la mafia esiste sul serio e va ELIMINATA , gli spiega anche il rituale che fanno gli “uomini d’onore”, i mafiosi. Infine lo porta al tribunale, dove Falcone, ha combattuto per la parte finale della sua vita, insieme ad altri giudici bravi e capaci di fare il loro lavoro, a differenza di altri che invece sono corrotti.
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