Vi siete mai chiesti com’era la vita dei vostri nonni quando avevano la vostra età?
Incuriosita da questo ho intervistato le mie nonne e ho notato alcune differenze.
1960-Una delle mie nonne viveva in campagna. Mi ha raccontato che era un periodo povero, l’acqua si prendeva fuori casa, la luce c’era da poco e la maggior parte dei ragazzi lavorava, cioè raccoglievano le olive e i pomodori. Si riusciva a trovare un po’ di tempo per giocare e per andare a scuola. Chi non poteva andare a scuola per motivi di distanza si riuniva con altri ragazzi in una grande stanza con un unico insegnante. I mezzi di trasporto erano il carro trainato dal mulo e, raramente, la moto. Il cibo non mancava ma non potevi dire: “questo non la mangio” perché dovevi accontentarti di ciò che c’era in tavola. I vestiti andavano in “eredità”, quindi se un vestito stava piccolo al fratello o alla sorella si dava al più piccolo, perché non c’erano molti soldi. C’era il vestito “buono” per le feste e per andare a messa, di solito erano 2 uno invernale e uno estivo. Una delle cose più belle è che non c’erano i ladri e se una porta era rotta e non si chiudeva non aveva l’ansia che i ladri entrassero in casa.
La Pasqua e il Natale si aspettavano con gioia perché erano vere e proprie feste; adesso sono diventate feste per i negozianti perché ora c’è il consumismo e le persone comprano molto di più di allora.
1956-L’altra mia nonna abitava in città, mi ha detto che non era un periodo molto ricco, però c’erano molte comodità. Come mezzi di trasporto c’erano la macchina e la motocicletta. Si andava a scuola e non si lavorava.
Non c’erano i mercati dove si vendevano vestiti, quindi dovevi farti fare i vestiti dalle sarte, nonna mi ha raccontato anche che si usavano molto i cappelli. Si avevano 2 vestiti “buoni” per le feste e per la domenica.
Una tradizione era che quando un familiare moriva, e se nello stesso anno si era programmato il matrimonio di un membro della stessa famiglia, esso si doveva annullare. Il coniuge del defunto si vestiva di nero per un anno.
Le feste erano più religiose e i dolci erano fatti in casa. I bambini non chiedevano niente nè telefoni nè giochi, ma si accontentavano di ricevere un’arancia e qualche noce.
Ho notato, in tutte e due le interviste, che le feste erano più religiose e la vita che conducevano era più essenziale. Concludo dicendo che se oggi fosse così sarebbe meglio e probabilmente saremmo più felici.
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