Il bullismo è un fenomeno sempre più diffuso fra i giovani, soprattutto nelle scuole. Il bullo è colui che sfoga la sua rabbia tramite violenza fisica o verbale e umiliazione contro qualcuno di più debole, spesso introverso e senza molti amici, umiliandolo davanti a tutti. Se paragoniamo i giovani di oggi ad un prato fiorito possiamo dire che nonostante il sole cocente e la primavera i fiori continuano ad appassire giorno dopo giorno. Il bullo solitamente sfoga la sua sofferenza su qualcuno di più debole perché è invidioso della serenità dell’altro. Lo sbaglio più grande è quello di non parlare, di nascondersi dietro una falsa indifferenza per paura di essere giudicati: invece bisogna parlare, raccontare tutto ad un adulto di riferimento il prima possibile, perché il miglior amico del bullo è il silenzio.
Ultimamente si stanno diffondendo le “gang” femminili, gruppi di ragazze che svolgono il compito di “bulle” sostituendosi ai ragazzi, che di solito agiscono in gruppo.
Le terapie più frequenti sono quelle di gruppo, dove non si pensa solo a consolare la vittima, ma anche a capire cosa muove il bullo a comportarsi da “bullo”, in modo da trovare una soluzione insieme per risolvere il problema. La soluzione più efficace è un corso di recitazione collettivo, dove bulli e vittime si scambiano i ruoli in modo che il bullo possa sapere come ci si sente ad essere additati e umiliati in continuazione e la vittima possa capire quanta insicurezza si nasconde dietro quella finta aria di sfida del bullo.
“Il bullismo spezza i rami più belli che un ragazzo o una ragazza possano avere; poi il tempo passa e nasce un fiore nuovo… Chi lotta e non si arrende vince comunque. Il futuro che ci aspetta non lo si può deludere e il passato che ci ha aspettato non lo si può buttare via…”
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