Il corpo di un delfino è estremamente idrodinamico. La pelle, estremamente liscia, è dotata di speciali creste cutanee che contrastano la formazione di vortici. Riescono a raggiungere una velocità massima di 45 km/h. Lo scheletro è assai debole dal momento che non hanno alcun bisogno di sostenere il loro corpo. Le natatoie e la pinna dorsale servono a mantenere la direzione e l’equilibrio, mentre i lobi della coda spingono il corpo dentro l’acqua. La pinna caudale è priva di struttura ossea provvista di una robusta muscolatura e resistenti fasci fibrosi. I delfini sono animali a sangue caldo e devono quindi essere in grado di conservare il calore del corpo. Per questo motivo hanno dimensioni maggiori rispetto agli animali a sangue freddo. Il calore è prodotto all’interno dell’animale e si disperde attraverso l’epidermide: essi creano più calore di quanto in realtà ne perdano rimanendo così caldi. Inoltre lo spesso strato di grasso sotto la loro pelle isola il corpo e ne conserva il calore.
Il loro apparato circolatorio contribuisce al risparmio di calore; il sangue, infatti, si raffredda a mano a mano che scorre verso le estremità del corpo. I vasi sanguigni presenti nella coda, nelle pinne pettorali e in quella dorsale sono quindi sistemati in modo che il sangue che ne defluisce venga riscaldato prima di ritornare ad altre parti del corpo.
Escludendo i delfini costieri che conducono una vita solitaria, gli altri si organizzano i gruppi di numerosità variabile: da 2 a più di mille soggetti. Solitamente si contano 20-100 individui per gruppo e in quelli più numerosi ci sono ulteriori suddivisioni in gruppetti più piccoli collegati tra loro. All’interno di ogni branco vige una rigorosa gerarchia sociale in cui i maschi sono gli individui dominanti seguiti dalle femmine e dai giovani. In ogni gruppo le femmine e i piccoli nuotano al centro del branco in modo che i maschi possano proteggerli da attacchi nemici. Non è infatti raro che le orche o gli squali attacchino questi cetacei che considerano delle prede. All’interno di ogni gruppo c’è sempre una forte coesione: addirittura se un membro del branco è in difficoltà e incapace di nuotare, i compagni lo sorreggono portandolo spesso in superficie a respirare.
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