Giorno 18 aprile, alle ore 9:00 circa, noi, alunni delle classi IF e IG, siamo partiti per il campo scuola, organizzato dalla Prof.ssa Talarico, con destinazione Paestum e Pertosa. Eravamo tutti euforici, finalmente era arrivato il giorno tanto atteso; così dopo aver salutato i nostri genitori, siamo partiti per la nostra avventura. Dopo una breve sosta in autogrill, dove abbiamo comprato di tutto, e quattro ore di viaggio in pullman, passate a giocare, parlare e urlare, siamo giunti a Pertosa. Accanto ad una meravigliosa cascata, ci siamo fermati a mangiare e comprare dei piccoli souvenir da portare a casa.
Qui ci hanno raggiunto le nostre favolose guide, Stefano e Livia, dopodiché siamo andati al campobase di rafting. Da questo momento è stato tutto favoloso, abbiamo imparato tante cose divertendoci. Ci hanno insegnato a lavorare l’argilla, a fare dei bracciali con l’erba secca, ad accendere il fuoco, a costruire delle armi con il legno e le pietre; abbiamo, quindi, capito come vivevano gli uomini primitivi.
Terminato questo laboratorio, ci siamo recati in albergo a Paestum. Qui ci hanno trattato molto bene, abbiamo fatto impazzire il maître perché molti compagni avevano diverse intolleranze alimentari, ma il cibo è stato squisito. Tutto buonissimo, a partire dalla colazione con cornetti, crostata, succo d’arancia e d’ananas, c’era solo l’imbarazzo della scelta.
A fine serata, anche se stanchi, non volevamo andare a riposare, così le insegnanti ci hanno portato a fare una passeggiata sulla spiaggia, dove i ragazzi hanno giocato a pallone mentre le ragazze facevano il tifo.
Il giorno successivo abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile: abbiamo fatto rafting con guide esperte che ci hanno insegnato a pagaiare e a stare sul gommone evitando di cadere in acqua. Naturalmente all’inizio eravamo un po’ spaventati perché non lo avevamo mai fatto, sembrava una cosa molto difficile, e pensavamo di non esserne all’altezza. Ma le nostre fantastiche guide, oltre a farci divertire lungo il percorso con le loro battute divertenti, hanno saputo darci preziose istruzioni e ci hanno fatto trascorrere le due ore più belle di tutto il campo scuola. Prima della partenza, c’è stata una lezione teorica in cui ci hanno spiegato come pagaiare e alcuni accorgimenti necessari per garantire una discesa in tutta sicurezza. Quindi, ci siamo messi le mute, un giubbotto salvagente e un casco protettivo e siamo partiti per la nostra meravigliosa attività. Un nostro compagno è caduto in acqua ben due volte e noi naturalmente abbiamo riso. Ma le nostre guide ci avevano anche spiegato cosa fare se qualcuno fosse caduto, quindi nessuno ha avuto paura. Durante questa attività, abbiamo anche imparato qualcosa di scienze e biologia. Ci siamo fermati ad osservare l’ambiente fluviale, il paesaggio, le pietre, l’argilla lungo le sponde del fiume Tanagro. Abbiamo pagaiato per quasi due ore lungo ben 5 km. Tutto l’equipaggio, formato da cinque alunni, un’insegnate e una guida esperta, è stato protagonista di questa bellissima esperienza. Naturalmente il divertimento non è finito qui, perché alla fine dell’attività di rafting, ci siamo riposati un pochino, abbiamo pranzato e preso il sole, ma la nostra professoressa Fausti ci ha strappato un sorriso, o meglio una sonora risata, quando è caduta dalla sdraio.
Poi ci siamo diretti verso le fantastiche grotte di Pertosa. Queste grotte sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare un fiume sotterraneo. Abbiamo navigato un tratto del fiume Negro a bordo di una piccola barca trainata a mano dalla nostra guida, per poi inoltrarci nelle profondità della grotta. La guida ci ha spiegato che stalattiti e stalagmiti impiegano circa 100 anni per crescere di un solo centimetro, per cui non bisogna toccarle perché il grasso delle nostre dita blocca la crescita dei cristalli. Abbiamo anche visto dei pipistrelli all’interno della grotta. Infine, abbiamo visitato il museo del suolo. È stato un campo scuola ricco di laboratori, per cui ci siamo perfino dimenticati del cellulare e di chiamare i nostri genitori un po’ ansiosi per questa gita molto movimentata. Tornati in albergo, dopo una squisita cena, le professoresse ci hanno permesso di stare in gruppi nelle nostre camere a giocare e chiacchierare con i compagni.
Ma il divertimento non era ancora finito, ci aspettava l’ultimo giorno di campo scuola nel sito archeologico di Paestum. Grazie ad un’attività di orienteering sull’acropoli di Paestum, abbiamo conosciuto, giocando, i monumenti presenti in quest’area. Abbiamo fatto una vera e propria caccia al tesoro. Siamo stati divisi in gruppi, ciascuno capitanato da una professoressa. Ci hanno consegnato una cartina, un cronometro e una bussola e di volta in volta abbiamo dovuto raggiungere un obiettivo. Siamo passati dal tempio di Atena, all’anfiteatro, al foro, al tempio di Nettuno, fino alla tomba del “Primo guerriero”. Di volta in volta, l’insegnante ci dava un indizio, con delle coordinate geografiche, e noi dovevamo raggiungere la tappa successiva. All’ultima tappa, c’erano le nostre guide ad attenderci. Nella sfida finale, i vari gruppi hanno dovuto rispondere a domande relative ai monumenti visti e così abbiamo vinto le foto che ci sono state fatte in questi tre stupendi giorni.
Questo campo scuola è stato il miglior campo scuola che abbiamo mai fatto; oltre ad essere stata una gita molto divertente, è stata un’importante esperienza di vita, che ci accompagnerà nella nostra crescita; abbiamo imparato non solo a condividere con i compagni i momenti di svago ma anche a superare insieme difficoltà e ansie.
Sperando di riuscire a fare anche l’anno prossimo un altro campo scuola bello come questo o addirittura più bello, non possiamo che concludere dicendo: “Grazie, prof.”.
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