L’ inquinamento: siamo in un mare di guai!

L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente causata dall’uomo o da eventi naturali (eruzioni vulcaniche, siccità, carestie…). Ormai, per colpa anche dell’uomo, tutto ciò che ci circonda è inquinato: i mari, i fiumi, il suolo e l’aria sono pieni di sporcizia, rifiuti e sostanze tossiche, come l’anidride carbonica.

Ciò crea molti danni alla Terra e, di conseguenza, agli esseri viventi che la popolano:

  • respirando aria inquinata, si danneggia la nostra salute;
  • produce il cosiddetto “effetto serra”, cioè surriscalda l’ambiente;
  • pian piano i ghiacciai si stanno sciogliendo, perciò le specie animali che vivono al freddo si stanno estinguendo;
  • i rifiuti tossici, finendo nel mare, vengono mangiati dai pesci che, quindi, muoiono;
  • mangiando i pesci che si sono cibati di quelle sostanze nocive noi possiamo prendere delle gravi malattie;
  • le eventuali estinzioni di alcune specie animali altererebbe irreparabilmente la catena alimentare.

Il continente di plastica

Non pensate che ciò che dico siano frasi non tangibili perché, per colpa dell’inciviltà dell’uomo esiste un continente “SOLO DI PLASTICA” (grande 3 volte la Francia e quasi come gli Stati Uniti d’America). Pensate che negli ultimi 70 anni, sono state prodotti 8 miliardi di tonnellate di plastica, di cui solo una piccola parte é stata riciclata. E la restante parte dov’é andata a finire? Nell’ ambiente, o in discariche, o nei fiumi… e da lì negli oceani. Nel 1980 venne scoperto nell’Oceano Pacifico un enorme accumulo di plastica (grande appunto come un continente) a cui diedero il nome di Great Pacific Garbage Patch. 

Il problema é gravissimo e va assolutamente risolto, ma qualcuno  ci sta già pensando: un’organizzazione umanitaria ha progettato una grande barriera trainata da navi per setacciare l’acqua e ripulirla dai rifiuti, soprattutto la plastica, che viene poi mandata al riciclo. Un’ingegnera di Nairobi (capitale del Kenya) di nome Nzambi Matee ha inventato un modo per riciclare in modo duraturo la plastica, utilizzandola per costruire mattoni leggeri, economici ma più resistenti del calcestruzzo.

Qualcosa però possiamo farla anche noi nel nostro piccolo: potremmo limitare l’uso di plastica monouso, evitare di gettare rifiuti in terra, fare la raccolta differenziata e, perché no, lasciare gli ambienti che visitiamo più puliti di come li troviamo.

 

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