Il panda è noto alla tradizione cinese fin dalle epoche più remote e grazie al suo innato carisma è sempre stato al centro di particolari attenzioni da parte del popolo cinese.
La scoperta di questo animale da parte del mondo occidentale risale al 1869, quando il gesuita naturalista francese, Padre Armando David, lo descrisse per la prima volta.
Un tempo il panda viveva in tutto il sud e l’est della Cina, oltre che nei vicini Myanmar e Vietnam settentrionale, ma l’espansione e lo sviluppo della popolazione umana lo hanno confinato nelle fitte foreste di bambù e di conifere dei rilievi montuosi della Cina Sud Occidentale, nelle provincia di Sichuan, Shan-si Gansu.
Oggi il panda è in pericolo di estinzione perché quelle foreste vengono distrutte e diventa sempre più difficile trovare germogli di bambù per nutrirsi. Il panda gigante è in grave pericolo. Le sue foreste in Cina, diminuiscono di anno in anno a causa di un selvaggio e irresponsabile disboscamento e diventa quindi sempre più difficile per questo animale trovare germogli di bambù necessari al suo sostentamento.
La scarsità di cibo li spinge a spostarsi di continuo, ma in questo modo sono esposti al bracconaggio e ai mille pericoli dovuti alle infrastrutture costruite dall’uomo.
- Nome scientifico: Ailuropoda melanoleuca
- Caratteristiche fisiche: Il suo mantello è bianco e nero, inconfondibile.
- Status di vulnerabilità I.U.C.N: Minacciato, categoria EN
- Curiosità: Il panda mangia ogni giorno fino a 38 kg di cibo, composto per il 95% da germogli e foglie di bambù
Notizie tratte dal sito WWF ITALY-PARMA
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