Secondo la suddivisione astronomica una stagione è l’intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio. Si distinguono quindi 4 stagioni: primavera, estate, autunno, inverno. Ciascuna di esse ha una durata costante di 3 mesi e ben definita nel corso dell’anno, indipendentemente dalla latitudine e dalla collocazione geografica.
La suddivisione metereologica, invece, tiene conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell’anno, e per questo non coincide quasi mai con la suddivisione astronomica delle stagioni. Nelle zone temperate si distinguono in genere quattro stagioni meteorologiche approssimativamente simili a quelle astronomiche, ma la loro durata a seconda della latitudine e del microclima locale indotto dalla geografia circostante. Nelle regioni polari generalmente si distinguono due sole stagioni (spesso denominate sole di mezzanotte e notte polare, oppure semplicemente estate e inverno) determinate dalla presenza o meno del sole sopra l’orizzonte. Infine nelle zone tropicali si preferisce suddividere l’anno in due parti, definendole stagione delle piogge e stagione secca (anche se spesso sono presenti anche una stagione calda e una fredda), determinate dai principali mutamenti climatici annuali che investono la regione.
(fonte Wikipedia)
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