Questo brano mi è piaciuto molto e desidero pubblicarlo perché è appena arrivata la primavera.
“Quell’anno era scesa una strana primavera a Milano.
Gli ultimi giorni di marzo avevano portato una pioggia freddissima, ma all’inizio di aprile, improvvisamente, una grande ondata di caldo aveva invaso la città.
Poi verso la metà del mese, si era verificato un fenomeno che nessuno ricordava di aver visto prima di allora.
Un mattino la città si era risvegliata invasa di farfalle. Nuvole di ali colorate che si spostavano nel cielo, scendevano giù per la strade, entravano nelle case e negli uffici. La gente, per difendersi, era costretta a chiudere le finestre. In certi momenti della giornata, per riuscire a camminare lungo i marciapiedi, i passanti dovevano agitare una mano per scacciare le farfalle che danzavano davanti agli occhi. Molte di queste farfalle andavano a schiantarsi davanti ai vetri delle auto in corsa, altre cadevano al suolo sfinite dall’inquinamento.
Il mattino dopo gli spazzini, tristi e preoccupati, pulivano le strade coperte di ali colorate. Nell’aria gialla al tramonto le farfalle diminuivano. Con il buio sarebbero scomparse, com’era successo per tanti giorni, per poi riapparire di nuovo al mattino seguente. I giornali parlavano molto di quello strano fenomeno, ma nessuno riusciva a dare una spiegazione accettabile.
Forse le farfalle, stanche dei veleni della città, che ormai erano arrivati fino ai boschi dove loro vivevano, si erano radunate e avevano deciso di andare a protestare in massa sopra Milano. Forse quella era la prima manifestazione civile degli animali.”
Ambrogio Borsani, Due africani a Milano, Africa’70
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