Uscita didattica alle Catacombe

Il mondo sotterraneo delle catacombe

Le catacombe sono i grandi cimiteri sotterranei usati dalle comunità cristiane ed ebraiche dei primi secoli. Furono scavate a partire dal II secolo fino alla prima metà del V secolo: quando il cristianesimo divenne una religione ammessa, le catacombe vennero abbandonate.

Il maggior complesso di catacombe è quello di Roma, tra le più importanti si ricordano quelle di San Callisto , di San Sebastiano.
Catacombe sono state trovate anche in altre località della penisola, in Sicilia, in Sardegna, a Malta, ad Alessandria d’Egitto, ma quelle romane sono di gran lunga le più numerose e le più grandi.

I pagani in genere cremavano, cioè bruciavano, i corpi dei defunti; i cristiani non potevano farlo, perché credevano nella resurrezione dei corpi. Sull’esempio della sepoltura di Cristo essi scelsero di essere seppelliti.
Scavarono allora lunghe gallerie sotterranee e in particolari aperture laterali, i loculi, collocavano i cadaveri, mentre ambienti più ampi (cubicula) potevano contenere la tomba di un martire o essere destinati al culto dei defunti.
L’altezza media di queste gallerie è di due metri, la larghezza di uno.

I muri delle catacombe sono talvolta decorati con pitture che rappresentano la prima fase dell’arte cristiana. A differenza degli ebrei, che ritenevano sacrilega la rappresentazione della divinità in sembianze umane, i cristiani ebbero fin dall’inizio una spiccata propensione per l’arte figurativa. I soggetti più frequenti sono il Buon Pastore, Cristo come legislatore, il banchetto dell’eucarestia, il banchetto celeste e altri temi che resteranno per molti secoli la principale fonte di ispirazione degli artisti cristiani.

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