Come tutti noi ben sappiamo, il calcio è lo sport più seguito in Italia e nel mondo, per il semplice motivo che quando si guarda una partita di calcio provi emozioni che difficilmente proverai in alte situazioni. Il nostro massimo campionato calcistico, la Serie A, negli ultimi trent’anni si è enormemente evoluto dato che negli anni ’80 il nostro era il campionato più bello del mondo, con stelle come Platini alla Juventus, Falcao alla Roma, Zico all’Udinese, Maradona al Napoli, e poi c’è Paolo Rossi, forse il calciatore italiano più conosciuto nel mondo dopo che ha segnato la sua straordinaria tripletta contro quello stellare Brasile, che ci ha permesso di alzare al cielo si Spagna la Coppa del mondo del 1982,la terza della nostra personale storia. Ora come ora, penso che tutti noi conosciamo almeno una persona che non possa fare a meno di guardare una partita la domenica pomeriggio essendo, questo sport, entrato nella nostra quotidianità; penso anche che la maggior parte dei tifosi sia esigente e pretenda che la propria squadra vinca sempre, e sopratutto vinca subito lo scudetto a discapito delle rivali, ma un campionato non si vince in questo modo ma si vince anche soffrendo in certe occasioni, sperando che i tuoi avversari non ti superino in classifica e questo non lo dico io, ma lo dice la storia dei campionati passati. Altri pretendono che la squadra vinca divertendo e penso che tutti noi crediamo che un uomo su tutti, un sempliciotto allenatore praghese, di nome Zdenek Zeman ci sia riuscito, ipnotizzando con il suo modulo di gioco, il 4-3-3, i grandi squadroni costati miliardi e miliardi di lire, quando con il suo Foggia è arrivato a ridosso di giocare in una competizione europea con una semplice squadra agli inizi degli anni ’90. Poi però ci sono quei fatti a cui non vuoi credere, per non indebolire questa bellissima favola che si è formata in tutti questi anni ma uno scandalo su tutti, lo scandalo di Calciopoli nell’estate del 2006, ha scosso la mente di noi italiani. In poche parole lo scandalo consisteva nel truccaggio di alcune partite da parte della Juventus e per questo gravissimo fatto le fu revocato lo scudetto vinto pochi mesi prima, assegnandolo alla squadra milanese F.C. Internazionale (ma molto più conosciuta con l’abbreviazione di Inter) a tavolino, e anche l’immediata retrocessione in Serie B, categoria in cui la squadra di Torino non vi aveva mai militato in più di cento anni di storia. Il calcio italiano ha fatto fatica a riprendersi da quel fatto e molti dicono che parta da quel momento la crisi in cui la massima Serie d’Italia si trova costretta ad affrontare in questo momento; e poi c’è la questione dei cori razzisti contro i giocatori “di colore” delle altre squadre o persino della discriminazione territoriale, come ad esempio i cori dei milanesi contro i napoletani. La Federazione Italiana ho provveduto con la chiusura di alcuni settori dello stadio e in casi estremi anche della totale chiusura dell’impianto sportivo. Secondo me questa non rappresenta la scelta migliore da prendere, perché per colpa di dieci, venti o trenta tifosi non si può assolutamente penalizzare la visione della partita ad impianti che possono contenere 60.000 persone o più. Posso dire che il calcio italiano è ancora molto appassionante anche se dobbiamo assolutamente preservarlo dagli ultrà e quei tifosi che lo vogliono rovinare, prima che sia troppo tardi.
Daniele Emili
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