Le classi IG e la ID sono partite per una gita ad Arezzo. dove hanno visitato il Duomo. Una prima cattedrale ad Arezzo sorse sul vicino colle di Pionta, sul luogo in cui era sepolto e venerato il santo martire Donato, decapitato nel 363. Nel 1203, papa innocenzo III ordinò di trasferire la cattedrale entro le mura cittadine sul sito in cui sorge oggi.
Il duomo di Arezzo è ancora intitolato a San Donato e conserva sull’altare principale una pregevole arca marmorea trecentesca a lui dedicata e un’arca dove è conservato il corpo del santo (la testa si conserva nel busto reliquario presso la pieve di Arezzo). Quando siamo usciti dal Duomo c’era una signora vestita come nell’antico medioevo che ci raccontava la sua storia. Le donne del medioevo erano vestite con un vestito lungo… le donne ricche erano piene di accessori d’oro, bracciali, collane, ed altri gioielli che le donne povere non si potevano permettere.
Le donne povere indossavano un vestito lungo a volte bianco, a volte colorato ma era formato comunque da un solo colore.
La costruzione del Duomo di Arezzo all’interno della mura della città è avvenuta a partire dal 1278 ed ha conosciuto fasi diverse, che si sono concluse solo nel 1511. La facciata fu costruita tra il 1901 e il 1914, sostituendo la precedente, incompiuta, risalente al XV secolo.
Abbiamo visitato anche la bellissima chiesa di San Domenico con una bellissima croce al suo interno.
La croce è affine al crocifisso della basilica di san Domenico di Giunta Pisano sia perché Giunta Pisano era stato l’artista più stimato e di riferimento alla metà del secolo sia perché la chiesa domenicana aretina non poteva non dipendere dalla chiesa principale dell’ordine, la basilica di san Domenico a Bologna. Da sempre conservato nella chiesa, il Crocifisso di Cimabue fu restaurato una prima volta nel 1917 e, più recentemente, nel 2005.
Bene, in questa chiesa abbiamo incontrato una nobildonna del medioevo. Una nobildonna è una donna che è stata data in sposa a un conte. Lei suo marito lo apprezzava molto ma non lo amava e fu cosi che ad un certo punto si innamorò del suo cavaliere… Era un amore impossibile, ormai si era sposata con un conte e per motivi di commercio o di politica i loro genitori non potevano permetterle il divorzio. Avvolte le nobildonne venivano date in sposa a un conte per motivi di politica oppure cose che riguardavano i genitori.
I cavalieri avevano un’armatura molto pesante, di ferro.
L’armatura era composta da:
Il cimiero: questo ornamento rendeva agevole l’identificazione sul campo di battaglia, tuttavia già in quell’epoca, andava perdendo popolarità a favore di elmi meno ornati, come il bacinetto con visiera.
Il bacinetto: o elmetto con visiera, nato in Italia nel XIV secolo, aveva probabilmente in origine una celata ribaltabile sulla fronte. Ma venne poi affermandosi la più pratica incernieratura laterale, quella che in Germania veniva scherzosamente chiamata Hundgugel, museruola.
Maglia metallica: nelle cotte di maglia ogni anello era intrecciato, mentre era ancora aperto, con quattro altri anelli.Poi veniva ribattuto così da chiudersi. Il peso di una simile corazza si aggirava attorno ai 9-14 kg, in parte gravanti sulle spalle del combattente. Poiché la maglia era flessibile, un colpo inferto con forza, poteva provocare serie contusioni, od anche fratture letali.
Lo scudo: i cavalieri protetti dalla sola maglia metallica, erano molto vulnerabili da parte di forti colpi di mazza o di lancia. Dovevano perciò proteggersi dietro grandi scudi. Nel Quattrocento, grazie ai progressi della corazza a piastre, gli scudi divennero molto più piccoli e leggeri. Un cavaliere ovviamente dovevano avere anche le proprie armi e spesso erano la spada, la lancia e la mazza ferrata.
Infine abbiamo partecipato ad un torneo tipico del tempo: il torneo di spade: bisognava colpire l’avversario dalla spalla in poi per tre volte, alla fine del torneo c’era una finale tra due avversari. La maggior parte delle classi non ha partecipato perchè si imbarazzavano oppure non ne avevano voglia. I maschi, ovviamente, l’hanno provato quasi tutti perchè amano i giochi con le armi e i combattimenti… Abbiamo anche provato a fare il tiro con l’arco. Al tiro con l’arco hanno partecipato quasi tutti e con grande entusiasmo… io per esempio sono stata una di quella che si è ciecata un occhio con la mano, perchè ho tirato troppo forte all’indietro, ma stavo per fare centro. Per concludere la giornata siamo andati in un negozio a comprare souvenir, caramelle e chi doveva andare in bagno….ci è andato pagando 50 centesimi.
E’ stato molto divertente. Gli attori erano molto bravi nell’interpetare personaggi vari del medioevo…
Adriano ID
Hurjui Catalina IG
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